venerdì 31 luglio 2009

Pasticcini al cocco

Avete cocco grattugiato da consumare prima di partire per le ferie? io sì! e questa è un'ottima soluzione. Sono ideali per lo spuntino pomeridiano, morbidi e profumati!

Ingredienti per circa 30 pasticcini:
150 gr di farina, 100 gr di cocco grattugiato, 1 tazzina di zucchero, 1 tazzina di olio evo, 1 tazzina di latte, 1 cucchiaino di lievito.
Setacciare le farine con lo zucchero e il lievito, aggiungere latte e olio. Impastare e formare un panetto, ricavare delle palline non molto grandi (lieviteranno), sistemarle su una placca con carta da forno, infornare a 180° per circa 20 minuti.

giovedì 30 luglio 2009

Insalata di pollo alla "greca"!

Della serie non si vive di solo forno!
In queste serate afose mantenere una temperatura interna/esterna quanto più possibile vicino al sopportabile diventa complicato, queste insalatine mi aiutano nell'ardua impresa!
Ingredienti:
petto di pollo, lattuga iceberg, olive nere, cipolla di Tropea, cetriolo, pomodori verdi, sale, pepe e olio evo, ma c'è spazio per tanto altro :-)
Cuocere il petto di pollo sulla piastra e intanto preparare un'insalata con gli altri ingredienti. Condire l'insalata con olio e sale, aggiungere il pollo ed una macinata di pepe nero.

mercoledì 29 luglio 2009

Crostatine "morbide" all'albicocca

Devo confessare! trovo ogni pretesto per gustare al meglio le "mie" marmellate...in questo caso sono capitate dentro le crostatine di frolla morbida, morbida perchè ci aggiungo un cucchiaino di lievito per dolci.

Ingredienti frolla:
300 g farina , 150 g zucchero , 150 g burro , 1 uovo + 1 tuorlo , scorza di ½ limone grattugiata, 1 presina sale e io aggiungo 1 cucchiaino di lievito. Impastare velocemente tutti gli ingredienti e lasciare riposare per almeno mezz'ora in frigo.

Ingredienti marmellata di albicocche:
1 kg di albicocche, 700 gr zucchero, il succo di un limone. Lavare e asciugare i frutti, tagliare in due e snocciolare, aggiungere lo zucchero ed il succo di limone, del limone anche i semi perchè fanno addensare la preparazione (meglio ancora dei semi di mela). Mettere in un grosso tegame su fuoco lento girando continuamente per circa 1 ora o fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Invasare e capovolgere subito i barattoli (per ottenere il sottovuoto) fino a quando saranno freddati.

Per le crostatine io ho usato delle ciotoline di alluminio, le ho imburrate abbondantemente e gli ho messo la frolla direttamente per dare la forma, aggiunto 1 cucchiaio abbondante di marmellata, coperto con due striscioline ed infornato a 180° per 25/30 minuti.



martedì 28 luglio 2009

O' babà!


Parlando di cose serie, quale è il babà, mi limito nei commenti. Vi dico solo che per la perfetta riuscita di questo dolce fantastico, ed uso un eufemismo, durante la preparazione bisogna ripetere a bassa voce e con quante più "B" è possibile il mantra: " bbabbàbbabbàbbabbà". Avete raggiunto lo stato di estasi? Ora possiamo cominciare.
Ingredienti:
300 g farina 45 g zucchero 4 uova intere 100 g di burro morbido o margarina 1 cubetto di lievito di birra 1 pizzico di sale Per lo sciroppo: 350 g di acqua 150 g di zucchero 150 g di rhum scorza di un limone non trattato.
Procedimento:
Amalgamare uova, zucchero, burro e lievito, quindi aggiungere la farina e sale e mescolare bene. Lasciare lievitare l'impasto nella ciotola per circa 30 min. Rprendere l'impasto e lavorarlo di nuovo. Versare in uno stampo da babà ben imburrato e far lievitare per 1 ora. Quando è lievitato cuocere in forno caldo a 220° per 10 min. e a 180° per 20 minuti. Intanto preparate lo sciroppo: far bollire acqua, zucchero, la buccia del limone per 5 minuti, levare la buccia e unire il rhum facendo cuocere altri 5 minuti. Quando il babà è pronto bagnarlo subito con lo sciroppo. Guarnire con panna montata e frutta fresca, io lo preferisco al naturale.

Barchette di melenzane...


Giuro che ci ho provato! Ho messo anche i sigilli al forno, poi ne ho fatto una questione personale...di sopravvivenza! Ma lui continuava a fissarmi ironico: "sei proprio sicura che puoi fare a meno di me?" NO! non posso! allora l'unico compromesso tra calore ed esigenze culinarie, di quelle indispensabili, è stato l'utilizzo del ventilatore a pale in cucina e la necessità della cena in terrazza! vi sfido a consumare i pasti in una stanza dove ci sono 40° all'ombra (in prossimità dell'oggetto i gradi salgono a 100°).
Mi stavo di nuovo scordando la ricetta, melenzane a barchetta e pomodorini.
Tagliate per il lungo delle melenzane e svuotatele lasciando circa 1 cm di polpa, (per le quantità fate voi) sistematele su una teglia con carta forno già oliata, copritele con pomodorini tagliati in due (se sono grossi in quattro), aglio a pezzetti piccoli, basilico, sale, poco zucchero, pane grattato e un abbontante giro d'olio (sempre evo!) In forno a 200° per 40 minuti, se necessario a metà cottura girate le melenzane.

lunedì 27 luglio 2009

PREMI PER ME!!!



Sono così emozionata! (gcowg rv c) vedete (hcwèwj) mi tremano le mani sulla tastiera!!! (hgerh) i miei primi premi uuuuuuuu!!!! Me li ha assegnati la carissima Minnie "grazie cara per questo battesimo del fuoco!

giovedì 23 luglio 2009

Cavolo pasticciato...

Da premettere che il cavolo lo mangerei anche crudo...lo mangerei? ...ho detto lo mangerei? volevo dire l'ho mangiato! è di quei sapori che ho apprezzato in vecchiaia (..... sto esagerando io sò ancora ragazzina.....) i bimbi sono troppo selettivi! e questo ha uno strano odore! e di questo il colore! e di quest'altro la consistenza! ...bimbi?...ho detto bimbi? no! non mi riferivo di certo alle mie piccole "locuste". Rientriamo nell'argomento, credo di soffrire della cosiddetta sindrome di Pollicino...nel senso che perdo spesso il filo (strada) del discorso!
Il cavolo pasticciato ha una prerogativa, a parte il cavolo, non c'è un ingrediente fisso.
Il "mio" cavolo pasticciato si fa così:
Fare lessare il cavolo lasciandolo molto croccante (5 minuti), in una padella con olio evo far soffriggere aglio e pinoli, quindi eliminare l'aglio ed aggiungere il cavolo con olive nere, un pò di uvetta ed una foglia di alloro, salare. 15 minuti di cottura con il tegame coperto, impiattare e pepe macinato fresco.

mercoledì 22 luglio 2009

Coda di rospo al cartoccio alla genovese...

Con questa ricetta partecipo al contest "Più pesto per tutti" di Un tocco di zenzero in collaborazione con http://www.palatifini.it/
Questo pesce, data la sua consistenza corposa si presta a molte preparazioni strutturate e "la morte sua", almeno a parer mio, è al cartoccio!

Ho pulito e tagliato a grossi pezzi la coda di rospo, disposta in un cartoccio precedentemente oliato e coperto il tutto con una sorta di pesto grossolano (da qui la denominazione alla genovese) composto da basilico, pinoli, aglio, olio e sale frullati giusto un pò! aggiunto un pomodorino ciliegino, qualche altro pinolo ed in forno a 200° per circa 40 minuti. Nonostante la stagione non predisponga all'utilizzo del forno vi assicuro che superato il tentennamento "bottadicalore" il piatto è squisito e leggero.

martedì 21 luglio 2009

Spezzatino con "puparuncielli" anche detti friggitelli!

Naturalmente la portata principale sono i puparuncielli (piccoli peperoni verdi) e lo spezzatino di manzo è il contorno.
Semplice da preparare e di stagione. Friggere in olio evo i peperoni e metterli da parte, in un tegame far soffriggere della cipolla e la carne (circa 600 gr) aggiungere 500 gr di pomodorini e cuocere per 1 ora (la carne deve risultare tenera) alla fine i peperoni, il sale e il basilico e lasciare insaporire pochi minuti.

giovedì 16 luglio 2009

La Paranza...


La Paranza è una danza na na na na .....ma come sono canterina ultimamente! A proposito io non sapevo che la paranza fosse una danza..per noi è sempre stato un misto di pesci fritti, di quelli che restano nelle reti dopo averle svuotate del pescato più pregiato!
In questo caso non si tratta di paranza nel senso più "stretto" del termine perchè ci sono solo due tipi di pesce: razza (da noi chiamata "raja") e pesciolini in questo caso triglie (da noi chiamati "fravaglielli"). Semplicemente ho pulito e tagliato a pezzi la razza e solo sciaquati i pesciolini (si mangiano interi) infarinati e cotti in abbondante olio di arachidi. Si possono salare ma io preferisco di no!

mercoledì 15 luglio 2009

Chi ha rubato la marmellata?

Con questa ricetta partecipo a "La raccolta delle conserve"


Chi ha rubato la marmellata? Chi sarà? ed un uovo di cioccolata? Chi sarà? e chi ha rotto la vetrata con un colpo di pallon? Chi ha scaldato la cassata con il fon?
Io non c'ero, non son stato, non son mai venuto qui, a quell'ora faccio sempre la pipì!
Ma il bassotto poliziotto scoprirà la verità, il bassotto poliziotto scoprirà la verità.
Che poliziotto Jhonny bassotto come una freccia nella notte schizza via, passa dal tetto, entra nel letto di ogni bimbo che racconta una bugia.....

Continuo? tanto non si sente :-)))) quando penso alla marmellata mi viene in mente questa canzone...di quando la marmellata era ambita anche dai bambini, altro che cioccolato, cremine e pasticci vari! basta così!...mi fermo..rischio la solita polemica sul "mangiaresano"!

Marmellata di frutti rossi misti
1 kg di frutti rossi (600 gr fragole, 250 gr lamponi, 250 gr more), 400 gr zucchero, il succo di un limone.
Lavare e asciugare i frutti, tagliare in due solo le fragole, aggiungere lo zucchero ed il succo di limone, del limone anche i semi perchè fanno addensare la preparazione. Mettere in un grosso tegame su fuoco lento girando continuamente per circa 1 ora o fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Invasare e capovolgere subito i barattoli (per ottenere il sottovuoto) fino a quando saranno freddati.

martedì 14 luglio 2009

SCIOPERO!


Zuppa di "spullicarielli"

E ora la zuppa!
Come dite?...sono i fagioli prima di aggiungere l'acqua e calare la pasta?...confesso! è così! ottimi da consumare anche nella versione zuppa, accompagnati da crostini di pane abbrustolito. Quindi per la preparazione basta andare al post precedente! Facile facile ;-)

La "regina della pasta e fagioli"

"...Cunce' tu sei la regina della pasta e fagioli" Così recitava un indimenticabile Eduardo De Filippo nella commedia Natale in casa Cupiello. E Luca Cupiello aveva ragione perchè la pasta e fagioli a Napoli è un pasto "Regale" nonostante le origini popolari!
Ci sono molte varianti sul tema: con la pasta mista, con i tubettoni, con le cozze e quella estiva. Proprio l'ultima vi propongo oggi...calma...calma...non si tratta di un'insalata di pasta con fagioli freddi (però a pensarci bene l'idea non è del tutto da escludere...emh...sto perdendo il filo!)
La pasta e fagioli estiva si fa con i legumi freschi, che troviamo solo in questo periodo dall'ortolano, gli "Spollichini" che poi sarebbe la forma italianizzata del termine napoletano "spullicarielli" (il termine deriva dal modo di pulirli).

Ricetta
In un tegame con olio evo far soffriggere sedano, carota, cipolla, 2/3 pomodorini ed uno spicchio d'aglio (poi va eliminato) aggiungere 3 bicchieri d'acqua e quando bolle aggiungere i fagioli e del prezzemolo spezzettato, la cottura dura circa 50 minuti se necessario allungare altra acqua. Calare la pasta mista, per 4 circa 400 gr, salare, cuocere al dente, impiattare e completare con una macinata di pepe.

lunedì 13 luglio 2009

La ricetta del risveglio...

L'immagine è tratta da: www.improcrastinabile.it/.../images/caffe.jpg

Il momento più duro, ma anche quello che impatterà inesorabilmente sulle decisioni da prendere, che ci farà dire no ad una proposta vantaggiosa solo perché la giornata è iniziata male e viceversa... è il risveglio. Diceva Voltaire: “la decisione più coraggiosa che prendi ogni giorno è di essere di buon umore”.
Il tempo più inquietante è quello, variamente prolungabile, che intercorre tra la presa di coscienza del nuovo giorno e la decisione obbligata e detestabile di abbandonare il calore del letto.
Esiste una sola cosa può ridurre il trauma: una buona tazza di caffé.
Naturalmente un esito migliore si ottiene se qualcuno lo prepara per noi, in mancanza di chi si alza prima per renderci l’impatto meno doloroso faremo da soli, questa è la ricetta del mio “caffé salvaumore”.
Cominciamo dai fondamentali, si usa la moka e l’acqua che mettiamo nel serbatoio inferiore non deve mai coprire la valvola ma sfiorarla appena, il filtro va riempito con la miscela fino a formare una sorta di monticello che non deve essere pressato; messa la macchinetta su fuoco dolce occorre spegnerlo prima che il caffè fuoriesca tutto, per evitare di farlo bollire.
Per quanto mi riguarda preferisco aggiungere lo zucchero direttamente nella moka e metto tanti cucchiaini quante sono le tazze previste più uno.
Fondamentale è la degustazione da effettuare subito e lentamente, possibilmente da seduti.
Non mi dilungherò sulle miscele da utilizzare, è un dettaglio che viene spesso e purtroppo sorvolato.
Ad ogni modo auguro un buon risveglio a tutti coloro che porteranno in giro la città o a chi sarà impegnato in ben più alte decisioni.
Se nonostante tutto non si è ottenuto l’effetto sperato concludo con un altro aforisma salvatutti:
“solo gli ottusi sono brillanti la mattina a colazione” (O. Wilde)


giovedì 9 luglio 2009

Biscotti al cacao e...pasticci in famiglia!

Succede che, ogni tanto, nelle 24 ore rimane quella mezz'ora scarsa da riempire, normalmente di sera...e allora? che si fa? veloce veloce: i biscotti, così anche gli inesperti (le mie piccole locuste) con le loro "zampette" possono pasticciare...mi comprenderete quindi se le forme non sono perfette!

Ingredienti:
350 gr farina, 100 gr zucchero, 50 gr di miele, 125 gr burro, 2 uova, 1 bustina di vaniglia, 1 bustina di lievito, 100 gr gocce di cioccolato, 30 gr di cacao amaro, un pizzico di sale.

Mescolare velocemente farina, zucchero, cacao e lievito, e disporre il tutto a fontana. Al centro mettere uova, burro, miele, vaniglia, gocce di cioccolato e sale. Lavorare gli ingredienti, fino a formare un panetto. Avvolgere il panetto nella pellicola e farlo riposare in frigo per almeno mezz'ora. Con l'impasto ottenuto formare i biscotti, adagiare sulla teglia e schiacciare leggermente con una forchetta per dare la forma. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti.

martedì 7 luglio 2009

Guacamole e...passione!

Ecco la smania che mi prende ogni volta che tra i banchi del mercato vedo un ingrediente mai utilizzato! "seppoi" la provenienza è esotica sento addirittura suonare le campane tipo colpodi fulmine... lo guardo...mi guarda... e con quale coraggio lasciarlo lì?
Prima non mi accadeva mai! ripiegavo sul classico, ma ora, sarà la vecchiaia, e piuttosto che la chirurgia estetica...mi rinnovo a tavola!
Non che queste mie sperimentazioni vengano accolte sempre da applausi...però ultimamente si sono ricreduti e adesso l'accoglienza è meno freddina (tranne poi distruggere il labile rapporto di fiducia con la somministrazione di qualche catastrofe alimentare...succede anche a voi? ditedisìììì!!!)
In questo caso racconto un successo! la mia storia d'amore con l'avocado ha avuto un lieto fine, anche se mi sono mantenuta con le dosi per evitare di dover gettare grandi quantità nella pattumiera come quella volta che.... e no! non mi sbilancio ancora, magari più in là!

Ingredienti:
1 avocado bello maturo, 1/4 di cipolla rossa, 1 peperoncino piccante, aglio, 10/12 olive nere senza nocciolo, lime o limone (succo), sale, coriandolo (io il prezzemolo), poco olio evo (l'avocado ne contiene già di suo).
Tagliare a tocchetti piccoli tutti gli ingredienti, l'avocado schiacciarlo con una forchetta fino a renderlo quasi una purea, amalgamare tutto il resto, salare, filo d'olio, succo di lime o limone e lasciare in frigo per almeno 1 ora.

lunedì 6 luglio 2009

La pizza del sabato sera...e della domenica mattina!

Ci sono tradizioni che si devono necessariamente rispettare! una di queste, a casa mia, è la pizza il sabato sera...naturalmente quella fatta in casa, quella che l'impasto si prepara la mattina e poi ogni due ore appena fa capolino dalla sua ciotola si "batte" energicamente e si riporta giù...come a dirgli "NO! è presto!!!"

E così tutti i sabato alla solita domanda: "che facciamo per cena?" in coro "la pizza! la pizza!" ed io "la ordiniamo da Di Matteo ai Decumani?" di nuovo il coro "la tua! la tua!" (si distinguono le voci di Serena e Alessandro?) normalmente mi fermo qui, ma quando mi viene da chiedere: "perchè preferite quella di mamma?" ecco, la prima risposta che mi aspetterei è "perchè è più buona!" no...tranquilli! questa c'è...ma è la seconda risposta! la prima è "perchè ne conserviamo un pezzo per domani a colazioneeee!!!!" di nuovo spunta fuori la Sindrome della Locusta! di come la pizza del sabato sera diventa anche la colazione della domenica mattina. Che dire, mi può bastare...questo è l'impasto di base.

Ingredienti:
600 gr di farina 0, 150 gr di latte tiepido, 150 gr di acqua, 50 gr di olio evd, 1 lievito di birra, 10 gr di sale, 10 gr di zucchero.
Impastare tutti gli ingredienti e lasciare lievitare in una ciotola coperta.

giovedì 2 luglio 2009

Faccio la ricotta...


Il titolo del post potrebbe suonare un pò inquietante... soprattutto ai partenopei o a chi ne mastica il dialetto ed i modi di dire!
Al resto del mondo mi accingo a spiegarne i motivi:
se in una conversazione (ma forse sarebbe più appropriato definirla discussione) mi rivolgo ad una persona dicendogli "fai la ricotta!" non gli ho semplicemente comunicato che sono a conoscenza delle sue capacità casearie, piuttosto gli ho appena detto che è un "nullafacente" e che vive sulle spalle di qualcun'altro! cosa centra la ricotta con tale appellativo? mah...l'origine etimologica della frase mi sfugge...potrei azzardare che fare la ricotta non è faticoso o magari si riferisce alla lavorazione! molto più probabilmente resterà un mistero!
Ora informo tutti trionfalmente e ufficialmente che FACCIO LA RICOTTA!!!
Ricetta e ingredienti:
2 l di latte fresco intero, 2 cucchiai di aceto di mele, succo di 1 limone, 125 ml di panna fresca, sale.
In una pentola mettete il latte, la panna ed il sale. Riscaldate a fiamma media mescolando in continuazione fino a raggiungere quasi il bollore . Aggiungete il limone e l’aceto, mescolate e continuate la cottura a fiamma bassa per 1 minuto. A questo punto vedrete che si formano dei grumi. Coprite con uno strofinaccio e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Preparate una ciotola con sopra un colino foderato di garza. Una volta che la ricotta si sarà raffreddata passatela al colino; formate un pacchettino con la garza senza strizzare potrebbe perdere troppo liquido e di conseguenza diventare troppo soda. Lasciate riposare un paio d’ore in frigo.
PS il liquido che si raccoglierà nella ciotola è il latticello, ottimo sostituto del latte in tutti gli impasti.

mercoledì 1 luglio 2009

Torta di amarene e mandorle...

Con questo dolce partecipo alla raccolta di Giulia!


Mia madre continua a ripetermi: "tu con i dolci sei scostumata!"...in mia difesa devo dire che i dolci non si sono mai lamentati ;-)
Questa è la storia di una torta domenicale diventata dolce del sabato pomeriggio! da qualcuno dovevo pur ereditare la passione per i dolci.
Così sabato mattina mi sono svegliata presto per impastare e infornare, il resto della banda si è alzata più tardi e alle 10.00 eravamo tutti pronti per la spiaggia! Mentre mi trovavo a riva, combattuta tra il richiamo della sdraio e la necessità di riportami a fine giornata i pargoli a casa, ho realizzato che l'arrivo dei miei genitori avrebbe seriamente compromesso l'integrità del dolce...chiamo: "mamma nel forno c'è un dolce! sembra pronto ma lo devo ancora terminare (fotografare!), quindi non si tocca"! e lei: "a me sembra perfetto!" "ho detto non si tocca!".
Nel pomeriggio si rientra...docce, teli da stendere e dolce da finire. Zucchero a velo, amarene e mandorle a scaglie. Armata della fotocamera comincio ad immortalare ed in quel momento determino l'inizio della fine! Conclusione: la mia frolla di amarene e mandorle scorge a stento le prime luci della sera...finendo in maniera degna e veloce!
Ingredienti:
500 gr di amarene, 300 gr di farina, 130 gr di zucchero, 110 gr di burro, 60 gr mandorle a filetti, 1 bustina di lievito per dolci, 1 uovo e 1 tuorlo, 50 ml di latte, 1 limone, 1 spolverata di cannella, zucchero a velo, sale fino.
Lavate e snocciolate le amarene, cuocete in una casseruola con 30 gr di burro, 100 gr di zucchero e la cannella per circa 10 minuti, fare raffreddare. Preparare l'impasto con il burro fuso, la farina il lievito, le uova, lo zucchero e alla fine il latte. Stendete l'impasto a formare un rettangolo, versare il composto di amarene e cospargete le mandorle a filetti. Arrotolate la pasta dalla parte più lunga formando un rotolo, tagliatelo a fette spesse 4-5 cm. Imburrate e cospargete di zucchero uno stampo a cerniera e disponetevi le fette di dolce. Lasxciate riposare in frigo, coperto, 10 minuti. Infornare in forno caldo a 180° per 40 minuti. Quando è freddo sformate e cospargete di zucchero a velo. Decorate con amarene e filetti di mandorle.