
Quando penso ad un racconto inevitabilmente ripenso a storie che mi sono state raccontate da bambina e… quando penso ad una ricetta tipica della mia terra, ovunque mi volti, tutti gli orizzonti sono occupati dall’unico e solo: il Ragù! non potevo non ritagliargli qui uno spazio! però consideravo anche che tante cose sono state dette e scritte e che la vera ricetta è quella che “pappuliava” la domenica mattina nella casa di ognuno di noi! Questa è la ricetta del mio ragù bianco, il ragù che non sarebbe piaciuta alla bambina che poi è diventata mia madre. Perché? Ora comincio con la storia, attenzione! (questo post è stato programmato per fare in modo che chiunque ne abbandoni la lettura a metà si vedrà recapitare via mail, tutti i giorni, un racconto tratto dalla raccolta “Pinar, la storia siamo noi: io, mammà e altri parenti”)!La mia mamma mi racconta che durante la sua infanzia, nel dopoguerra, se la domenica si faceva il ragù i bambini uscivano di casa con macchie di sugo sui vestiti, per dimostrare agli altri abitanti del quartiere che quel giorno avevano mangiato la carne. Quante domeniche ci ha costretta a mangiare il ragù, tanto per confermare il passaggio dallo status di poveri a quello di famiglia agiata, l’unica variante era l’aggiunta della ricotta se il formato di pasta erano i tripolini. Con noi la regola della “medaglia” sul vestito non valeva! Ecco perché la mia versione del ragù, talmente poco identificabile, non sarebbe piaciuta a quella bambina!
Ingredienti (x 4 persone)
500 gr di gnocchi sardi della Garofalo, 500 gr di spezzatino di maiale, 2 salsicce, mezzo bicchiere di vino bianco, olio evo, sedano, carota, scalogno, sale, parmigiano
Far soffriggere in abbondante olio il sedano, la carota e lo scalogno tagliati a pezzetti. Aggiungere la carne di maiale tagliata a dadini e la salsiccia spellata e sbriciolata, far rosolare e versare il vino bianco, coprire e far cuocere circa mezz'ora, a fine cottura salare. Nel frattempo mettere a cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata (se necessario allungare il ragù con un mestolo dell'acqua di cottura della pasta) ed ancora al dente far saltare nel tegame con il sugo insieme al parmigiano grattugiato. Per il ragù e da bere ho scelto un Fiano di Avellino, è un vino bianco che normalmente accompagna il pesce ma l'ho trovato ottimo per questa ricetta.
Con questa ricetta partecipo al concorso di Tzatziki a Colazione
21 commenti:
Che simpatiche le macchie sulla maglietta...che periodi quelli eh?!
Il ragù bianco mi piace davvero tanto e poi non macchia ;-)
Un bacione
Buonissima ricetta, prendo nota! a presto
Buongiorno cara... complimenti per questa ricetta!!!!UN ABBRACCIO
Come cambiano i tempi! ora se una macchia non viene via il vestito tranquillamente si butta!
L'idea di un ragu bianco la tengo in serbo per la suocera che non ama il pomodoro e non so mai che cucinare quando la invitiamo!
francesca
Ciao! Gli gnoccheti sardi ci piacciono tansismo, un formato piccolo e duttule. Perfetti con questo sugo al ragù bianco!
baci baci
che buono il ragù bianco... anch'io lo adoro... i gnocchetti sardi poi... rimangono sempre belli croccanti!!! Meravigliosa!!!
@Pagny che tempi! ora ci arrabbiamo per una macchia
ciao
@Milla grazie :-)
@Marifra grazie un abbraccio anche a te!
@Francesca cosa ci sarà nei pomodori ora che le macchie non vanno più via? allora la ricetta la dedico alla suocera!
ciao
@Manu, Silvia gli gnocchetti sono sempre una garanzia! ciao
@Colombina infatti mi serviva un formato che reggesse bene la consistenza della carne!
per me che non amo i sughi "rossi" questo è perfetto! bellissima e buonissima ricetta!
brava!
;) Anch'io lo preferisco in rosso ma il tuo piatto è una meraviglia!
Questo ragù è molto invitante! Bello "Pinar:la storia siamo noi"... mi hai fatta ridere tantissimo!
che gran bella ricettina!!!
augurissimi!!!
che tempi strani...che tempi difficili, adesso è tutto a portata di mano, tutto ad uso e consumo nostro, diamo x scontato la fetta di carne nel nostro piatto,il frigo pieno...ma non dovrebbe essere così, dovremmo essere più consapevoli della fortuna che abbiamo, dei sacrifici dei nostri nonni...bacio
Cara Pinar, io amo le ricette che hanno una storia alle spalle. E questa è davvero bella. Potrebbe essere una scena di un film della wertmuller, ambientato nell'immediato dopoguerra.
Sei sempre molto simpatica oltre che brava. E' un piacere sempre passare da te.
Anna
Sono d'accordo con te: chi non legge tutta questa bellissima storia, si merita di ricevere tonnellate di mails :D
Comunque la storia della carne a tutti i costi l'abbiamo vissuta tutti noi figli dei figli del dopoguerra.
Magari per sentirci poi dire di quant'era buono "riso e latte" o "pane e limonata" o "pane ed anguria".
Tutti piatti che poi noi rievochiamo nostalgicamente, magari rivisitandoli :)))
Albertone
Il tuo ragù risolve molti problemi di macchie che non vanno via al primo colpo...rammmbambam!!...
Cugì è troppo buono....ci affonderei a cucchiarella...mo'..mo' stess!!!
baciiiiii e auguri!!!
Ciao Pinar!!
Auguri, buon anno prima di tutto.
Complimenti per la ricetta ed in bocca al lupo.
Mi faresti solo la cortesia di mandarmela via mail all'ind tzatzikiacolazione@gmail.com?
Grazie mille
Un abbraccio
l'ho letto tutto giuro... niente mail.
bello il tuo post!
Proprio un bel piatto... potrebbe rientrare di diritto tra i miei preferiti! Complimenti! ;)
Ele :)
in grandissimo ritardo ti faccio gli auguri di buon anno.
io ho apprezzato sia la storia che la ricetta, ma non mi offendo se mi mandi le altre puntate via mail ;)
ciao!
@salve a tutti! e io che credevo voleste comunque la mia raccolta :-(!
@Luxus la fortunata sei tu!
baci
mi piace questo ragù, complimenti
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