doce doce
Diario gastronomico e psicoterapeutico
sabato 14 agosto 2010
Nostalgia di casa
Cosa è il lutto? è nostalgia di casa! Come quando ad un certo punto di un viaggio hai quella voglia atroce di tornare perchè ora basta! hai bisogno di respirare quegli odori, di sentire quelle voci. Ho cominciato questo viaggio il 10 luglio ed ora ho voglia di tornare, giro in tondo, a sorvolare dei luoghi senza sapere dove atterrare, il mio posto nel mondo ora è in una bara, due metri sotto terra.
Cosa è il lutto? è nostalgia di casa... io proprio non me lo aspettavo...
giovedì 29 aprile 2010
Il tempo ha dei ritmi che non condivido!
Magari la prossima volta pubblico una ricetta!
martedì 23 marzo 2010
Dicono? Io so!
Io so essere felice, perché conosco il dolore! Conosco la differenza tra i due stati e dei momenti migliori ho imparato a prendermene cura! Non vivo distrattamente il benessere e non lo sciupo, so che non è una condizione obbligatoria. I momenti peggiori? Come questi? Aspetto che passino per recuperare il recuperabile e gettare il resto, dei momenti brutti non serve tutto, di certo non serve la paura che ritornino.
Aspetto che passino… tutti! Alcuni si superano, altri no, altri diventano uno strato che ci avvolge e con cui impariamo a convivere.
PS Un immenso grazie a tutti!
martedì 2 marzo 2010
Accadono cose...
A presto!
domenica 21 febbraio 2010
L'ingrediente prezioso!
Capita di avere un ingrediente prezioso... ma così prezioso... che si attende la ricetta o l'occasione giusta per utilizzarlo! a volte si attende così a lungo che si corre il pericolo di renderlo inutilizzabile! quanto è più semplice azzardare con ciò che è sempre disponibile! per farla breve stavo rischiando di perdere inesorabilmente un prezioso panetto di pasta di mandorle comprato quest'estate a Marzamemi... "seee stasera sooono quiiii è per dire al mooondo e a ziaaaaa ti amo Marzamemi miaaaaa!"... emh..conf..conf... scusate... Peppeniello soffre "anche" di incontinenza e ogni tanto ha perdite ed infiltrazioni!... dicevo, ero la felice ed ansiosa padrona di questo ingrediente prezioso quando mi sono accorta che la data di scadenza si avvicinava! già rassegnata a farne una bevanda mi sono imbattuta nella "girl" dei food blogger.. grazie, grazie! naturalmente (era necessario precisarlo?) l'ho personalizzata! per la ricetta originale vi rimando da Lei.
Ciambella con pasta di mandorle
Ingredienti
Pasta di mandorle 1 panetto da 250 gr
150 gr di zucchero
125 gr di burro morbido
150 gr di yogurt greco
150 gr di farina 00
6 uova a temperatura ambiente
aroma di vaniglia
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Per accompagnare
Torrone morbido alle mandorle, marmellata di amarene
Lavorare bene la pasta di mandorle con lo zucchero fino a disfarla, quindi unire il burro e le uova, una per volta. Infine la farina, la vaniglia, il lievito ed il sale. Cuocere per 20 minuti a 180° e continuare per altri 20 minuti abbassando a 160°. Per ogni porzione crema fondere nel microonde un pezzo di torrone con un cucchiaio abbondante di marmellata.
giovedì 18 febbraio 2010
Il sedano rapa ha un cuore!
La cucina non è l’argomento principale delle mie giornate, è la virgola, la parentesi, è il mutismo dell’H… non si legge ma c’è. Regola le pause e si insinua tra i pensieri! E’ il mio spazio bianco!
Potrei esordire direttamente con gli ingredienti ma poi cosa resterebbe di me?
mercoledì 17 febbraio 2010
Un buon inizio
La notte, ormai stanca, si abbandona
ai rumori e ai profumi che precedono l’alba.
Dal mare le coste sorridono incerte
all’idea di luce che già si respira.
Si direbbe un buon inizio.
venerdì 12 febbraio 2010
Crostata delle quattro bontà
".....?!?"
150 gr di dulce de leche
Con gli ingredienti avanzati ho preparato degli ottimi biscotti ripieni.
mercoledì 10 febbraio 2010
Cavolfiore sott'olio!
Cavolfiore sott'olio
1 cavolfiore
1/2 lt. di aceto bianco
1/2 lt. di acqua
1/2 lt. di olio evo (più altro q.b.)
peperoncino
aglio
foglie di alloro
sale
Tagliate in cimette piccole il cavolfiore e lavatelo con cura. Mettete sul fuoco una pentola con l'aceto, l'acqua e il sale. Una volta in ebollizione buttarci dentro le cimette e cuocere per 5-6 minuti, il cavolfiore deve restare sodo. Nel frattempo aromatizzate l'olio aggiungendo il peperoncino, l'aglio e l'alloro e mescolate bene. Appena le cimette sono pronte estraetele e mettetele ad asciugare su un canovaccio. Quando saranno asciutte mettetele nei barattoli e coprite con l'olio, se necessario aggiungetene dell'altro fino a coprire completamente il cavolfiore. Lasciate i vasetti aperti in un luogo fresco per un paio di giorni, l'olio si assesta e potrebbe essere necessario aggiungerne dell'altro. Chiudete i vasetti e teneteli in luogo fresco e buio per tre settimane prima del consumo.
Una volta apero il barattolo va tenuto in frigo e consumato entro un mese.
lunedì 8 febbraio 2010
C'è un profumo di ricordi...
" La messa è finita, andate in pace!" Padre Pasquale sorride... manco avesse dato l'ordine di rompere le righe. Solo i ragazzi del coro, con il culo bloccato ai banchetti di legno da una forza sovrannaturale, continuano, stoici, fino all'ultima strofa. Io e Lisa già percorriamo in discesa le scale di piperno "attenta, è bagnato si scivola!" troppo tardi, il vestito della domenica è inesorabilmente macchiato! riusciamo a stento ad ignorare il profumo del ragù materno che traccia un percorso riconoscibile fino a casa, diverso dall'odore degli altri mille ragù già pronti nelle tante cucine. Abbiamo ancora un pò di tempo. Di fianco alla chiesa di Sant'Anna c'è un portone che durante la settimana viene nascosto dalla bancarella che vende tappeti, entriamo, c'è un forno, di lì un accesso che durante la guerra portava ai rifugi. Nel forno la domenica lavora CiùCiù*, non si fa pregare troppo per darci un pezzo di pane appena sfornato! Ci aspettava. Abbiamo dieci anni. Qui l'età anagrafica non conta, in alcune famiglie la responsabilità si suddivide equamente per il numero di componenti. Io CiùCiù non l'ho più visto... e neanche Lisa!
Apro gli occhi. Sforno il pane.
* in dialetto piccola gelatina di frutta o menta ricoperta di zucchero, si dice anche affettuosamente di persona molto dolce.
Ciabatta a lievitazione naturale (ricetta delle sorelle Simili)
1° impasto (ore 19.00)
350 gr di lievito madre
500 gr di farina
250 gr acqua
Impastare tutti gli ingredienti fino ad amalgamarli bene. Mettere l'impasto in una ciotola unta d'olio, coprire e lasciare lievitare per circa 18-20 ore.
Impasto finale (ore 18.00)
35 gr di farina
120 gr acqua
8 gr di malto
18 gr di sale
Riprendere l'impasto che sarà molto lievitato, aprire al centro e versare l'acqua, quindi il malto e lavorare. Quando l'acqua sarà assorbita aggiungere la farina ed il sale e lavorare 10 minuti. Mettere in una ciotola unta d'olio, coprire e lasciare lievitare per mezz'ora. Staccare la pasta dalle pareti della ciotola e versarla sul piano molto infarinato. Coprire con altra farina e con l'aiuto di una spatola dividere in due l'impasto evitando di usare le mani in questo passaggio. Sempre con la spatola separare le due metà, infarinare ulteriormente i bordi e dare una forma allungata ai due pezzi. Coprire e far lievitare circa un'ora. Riscaldare nel forno a 220° la teglia che dovrà contenere il pane, sul fondo del forno posizionare un pentolino con dell'acqua. Tagliare della carta forno delle dimensioni della teglia ed infarinare con semola di grano duro. Quando il forno avrà raggiunto la temperatura prendere i due pezzi e delicatamente rovesciarli (sottosopra) sulla carta forno che verrà posizionata sulla teglia. Cuocere per 10 minuti a 220° poi abbassare a 180-190° per altri 25 minuti.