giovedì 29 ottobre 2009

Dolce al cacao con cuore di cocco...e i miei appunti di viaggio

Ogni tanto mi fermo (nel senso che mi metto in pausa dal mondo) e analizzo, non gli altri ci mancherebbe, analizzo, o quantomeno ci provo, me stessa! e in uno di questi momenti di fermo immagine riflettevo sul perchè di uno blog... e sono arrivata alla conclusione semplice e fin troppo banale che avevo bisogno di qualcosa di ordinato nella mia vita! ...Un momento... io sono ordinata, o meglio, mi circondo di ordine ma ho una tale confusione interna che spesso mi perdo i pensieri e li ritrovo dopo anni nei luoghi della mente dove mai avrei pensato di cercare! oppure mi capita di aver trovato il momento perfetto per.... ed invece lo smarrisco nel tempo infinito dell'organizzazione della nascita di un sorriso! E' così che ogni volta che aggiungo una pagina a questo blog mi sembra di aver trovato, ripiegato, messo nella giusta collocazione e in ordine una parte dei miei pensieri.

La ricetta di questo dolce è presente quasi ovunque che sarebbe difficile identificarne l'origine, quindi per non sbagliare dico che non è farina del mio sacco!

Ingredienti per la torta: 3 uova + 2 tuorli, 200 gr di zucchero, 75 gr di cacao amaro, 100 gr di burro fuso, 1 bicchiere di latte, 150 gr di farina, aroma di vaniglia, 1 bustina di lievito.
Per il ripieno: 2 albumi, 200 gr di cocco disidratato, 100 gr di zucchero, 1 cucchiaio di fecola, 5 cucchiai di latte.

Procedimento: Montare uova e tuorli con lo zucchero, aggiungere, setacciando, il cacao e la farina, alternandoli con il latte e il burro fuso. Terminare con vaniglia e lievito. Nel frattempo montare gli albumi ed unire zucchero e cocco, quindi latte e fecola. Versare in una tortiera a ciambella metà impasto al cacao, aggiungere distibuendolo uniformemente il ripieno al cocco, versare il rimanente impasto al cacao e livellare. Infornare a 180° per 45-50 minuti.

mercoledì 28 ottobre 2009

Mulignane alla "Pullastiello"

Una domanda! Quanti di voi conoscono, non la ricetta, ma il nome? Non ne conosco l'origine etimologica (e quando mai!?). A casa mia (di mia madre) si chiamano così.
Mi succede a volte di non poter tradurre tutte le parole dal napoletano e non solo nomi di ricette ma tanti altri termini che descrivono anche situazioni, stati d'animo... un esempio su tutti? "Apucundria"... e che è? è un modo di sentirsi che non appartiene solo ai partenopei ma che questa parola descrive appieno, si potrebbe dire malinconia? (ma è di più) depressione? (no no! decisamente no!), apucundria non fa paura, è una specie di dolce mancanza che sucita ricordi, rimpianti in cui lasciarsi cullare perchè poi passa sempre è... apucundria e basta! se qualcuno ti dice di sentirsela noi sappiamo già di cosa parla! Comunque volevo tranquillizarvi, non è il mio stato odierno.
Passiamo alla ricetta di questo piatto che oserei definire finger food, Addirittura? sì sì!
Si affettano per il lungo delle melenzane, io lascio la buccia perchè mi piace ma se preferite potete levarla e si friggono in abbondante olio di arachidi, si prendono due fette, possibilmente di uguale misura e si accoppiano mettendo al centro delle fettine di fior di latte o provola (del giorno prima è meglio così non rilascia troppo latte), le melenzane così composte si passano nella farina e poi nell'uovo sbattuto (sia tuorlo che albume) e si friggono in abbondante olio fino a doratura. Provate, se ci riuscite, a conservarne qualcuna perchè fredde sono ineguagliabili!
OPS! naturalmente salatele!

lunedì 26 ottobre 2009

Focaccia pugliese con patate!

Scusate l'assenza prolungata, sì è vero sono solo quattro giorni ma... mi è mancato il mio spazio virtual/culinario, ormai è un "piacevole" impegno! Questo fine settimana sono stata in Umbria, se riesco a scaricare le foto in tempo utile (prima di Natale) vi mostrerò i luoghi che mi hanno tenuta lontano da qui! Ora vi mostro una di quelle ricette che io chiamo da "palato colmo" e che consiglio di gustare con un buon bicchiere di vino rosso, [ Comunicazione di servizio: usate l'alcool con moderazione] ma che personcina coscenziosa questa Pinar...grazie grazie!!!

Ingredienti per la pasta: 400 gr di semola macinata fine, 200 gr di farina bianca 00, 150 gr di patate pesate già cotte, 400 ml di acqua, 15 gr di lievito di birra (o mezzo panetto), sale.
Ingredienti per il condimento: 500 gr di pomodorini ciliegino, 5 cucchiai di olio evo, origano, sale e pepe.
Procedimento:
Mettete le patate con la buccia in acqua salata e fredda e lessate, quindi lasciate raffreddare, pelatele e schiacciatele bene. Disponete le due farine a fontana e unite al centro le patate e il lievito di birra stemperato in poca acqua tiepida e impastate. Unite il sale e l'acqua tiepida per ottenere un composto omogeneo e morbido. Lasciate lievitare l'impasto in una ciotola coperta per circa due ore in un luogo tiepido. Intanto tagliate i pomodorini a metà e metteteli in una padella con l'olio, l'origano, il sale e il pepe e fate cuocere 10 minuti. Stendete l'impasto in una teglia e mettetevi sopra il condimento di pomodorini, volendo (io no!) cospargete con due cucchiai di parmigiano grattugiato. Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 30 minuti.
PS Consiglio da seguire: prima di consumare la focaccia lasciatela intiepidire, causa ustione al palato!



Questo bellissimo premio mi arriva da qui, un interessante blog di cucina vegetariana che vi consiglio di visitare (grazie e benvenuto!) Devo girarlo a 10 persone ma mi ritrovo nel bel mezzo di una missione alla scoperta di un nuovo ed inesplorato sistema solare (ne esistono di esplorati?) per questo lo giro a tutti i fantastici blog che visito quotidianamente (anche tu? sì anche tu!)! perchè se ci vado ne vale proprio la pena!!!!

giovedì 22 ottobre 2009

La zucca "benestante"... ovvero quando ce vò ce vò!

La zuppa di zucca che vi presento non è benestante nel senso di "quasi ricca" ma benestante nel senso che"stabbene" a questo periodo dell'anno! Che dite? l'etimologia della parola non è questa? insinuate forse che è una mia interpretazione? ebbene sì, è una mia libera mooolto libera interpretazione! In seguito per facilitare chi legge (forse anche chi mi frequenta) pubblicherò il Dizionario delle libere interpretazioni ovvero Pinese/italiano - italiano/pinese!

Ora alla ricetta! L'ingrediente sorpresa di questa zuppa è un salume particolare che mi sono ritrovata a casa, non so quanti di voi lo conoscano, si chiama C.........ni di mulo! e la parola interrotta da puntini è proprio quella che immaginate, quindi non mi soffermo e vado oltre (che è meglio).
Procedo: fate soffriggere in un tegame (io di terracotta) dello scalogno e quel salume lì...in mancanza del salame tagliato a pezzetti va bene, in olio evo, aggiungete dei pomodorini ed una foglia di alloro e lasciate andare qualche minuto, quindi la zucca tagliata a pezzetti, quando quest'ultima è ben cotta (dopo circa 20/25 minuti) aggiungete un barattolo di cannellini già lessati (sciacquateli dall'acqua di conservazione prima di aggiungerli), fate cuocere altri 5 minuti, sale e se vi piace pepe o peperoncino. Giusto per condividere l'idea originale la mia era di usare anche una patata tagliata a pezzetti ma erano finite. La prossima volta non mancherà!

mercoledì 21 ottobre 2009

VOTANTONIO...VOTANTONIO...VOTANTONIO...

Mi sono appena accorta (grazie a Iana) di essere tra i 10 finalisti al concorso di Juls' e sono emozionatissima!!!!




Questa è la mia ricetta "Il Massese: ricordo di un sogno"

Questo è il link dove poter votare:

http://it.julskitchen.com/ricette/sunday-morning-i-10-finalisti#respond

Vota e fai votare (mi sembra quasi di essere in campagna elettorale) grazie, grazie, grazie!
PS è superfluo dire che se vinco c'è il caffè pagato per tutti!
PPS c'è tempo fino alla mezzanotte del 29 ottobre...ma mica vogliamo aspettare l'ultimo momento no?!

lunedì 19 ottobre 2009

Quando il tonno è di coniglio

Questa particolarissima e a quanto pare antica ricetta l'ho trovata su Gambero Rosso di questo mese. Si racconta che decenni fa il tonno sott'olio era una pietanza da ricchi così i contadini pensarono bene di riprodurlo utilizzando la carne di coniglio.
La ricetta è molto semplice. In una pentola capiente mettete dell'acqua con 1 carota, 1 cipolla, 1 ciuffo di sedano, 2 pomodorini e 1 dado. Lasciare bollire per circa dieci minuti poi mettere un coniglio a pezzi e cuocerlo fino a che la carne risulta tenera ( a me circa 35/40 minuti). Aggiustare di sale, levare la carne e disossarla ottenedo dei pezzi non troppo piccoli, ripulire anche da eventuali verdure. Preparare un barattolo di vetro sufficientemente grande mettendoci sul fondo 1 foglia di alloro, aglio tagliato a pezzetti, foglie di salvia, pepe in grani (io nero e rosa), origano e olio evo, ricoprire con uno strato di carne e ripetete con uno strato di spezie ed olio fino ad esaurimento, l'ultimo strato deve essere di spezie. Lasciate 24 ore in frigo prima di consumarlo, si conserva circa 10 giorni. E' ottimo come antipasto ed anche come secondo freddo.



Grazie ad Irene per questo premio che giro a:

Iana

Stefano

Stefania

Pasquy

e a chiunque passi di qua!

sabato 17 ottobre 2009

Torta allegra e...quasi domenica!

Bella vero? ed anche buona! Ho preparato questa torta domenica scorsa ed è stato tale il successo tanto che ho dovuto replicarla mercoledì!
Manco a dirlo...vi racconto l'episodio legato a questa ricetta!
Lunedì, primo pomeriggio, mia madre chiama in ufficio: " Pina devo dirti una cosa ma non ti spaventare!" Ok! mi spavento! Vi racconto l'ultima volta che ho sentito questa frase? Bene...vivevo ancora con i miei, era mattina presto, circa le 7.00 ed io ero tornata molto tardi da lavoro, mia madre si avvicina al letto sussurrando: "Pina dove hai parcheggiato la macchina?" una Fiat 500 F del '66 - sento quella domanda ed inizio a risalire di corsa la scala emotiva che mi separa dalla veglia "mamma di fronte, sotto il balcone della signora Tatina!" "Pina devo dirti una cosa ma non ti spaventare!" "Eeehh!?" "La macchina non c'è!" Questo rende l'idea di come mi tranquillizzi questa frase!
Allora eravamo in ufficio ed io già tachicardica chiedo:" che succede?" "Ecco, ho l'impressione che Alessandro abbia fatto la cacca di un colore strano, tra il verde ed il blu!" Io scoppio a ridere "mamma va tutto bene! anche a me è successo stamattina, (...emh....) ieri abbiamo mangiato un dolce molto colorato!" A questo punto vi consiglio, casomai doveste farla, di avvertire gli eventuali consumatori! mi rendo conto che non si può parlare di cibo e della sua "trasformazione" in un blog di cucina....forse sarò costretta a cambiare il nome del blog da DoceDoce a Una mamma...anche in cucina! La ricetta l'ho presa da qui, vista l'ora e la pigrizia che mi attanaglia potreste passare direttamente voi a prenderla? L'unica modifica che ho apportato è stata quella di usare un'intera bustina di lievito per dolci, ciao!

venerdì 16 ottobre 2009

Insalata invernale di sgombro

Pina è impazzita! I pinguini si sono accampati sul suo terrazzo e lei prepara un'insalata! Lo so, lo so... tra un pò vedrò comparire anche la prima neve sul Vesuvio e un'insalata che "c'azzecca"?
Premessa: non so voi ma la mia cucina impegnativa si concentra nel fine settimana, un pò per mancanza di tempo e un pò perchè la sera non mi è possibile ottenere delle foto decenti, non voglio dire che dal lunedì al venerdì mangiamo scatolette ma di sicuro risolvo in maniera moooolto più sbrigativa! E poi questa è un'insalata non da frigo, da consumare invece a temperatura ambiente (quasi frigo praticamente)! Il tipico pasto che si può fare apparecchiando il tavolino in salotto con un tovagliolo ed una candela mentre si guarda la tv.
La preparazione è semplice, ho cotto delle barbabietole (quelle già pronte hanno sempre un sapore di aceto) per circa 18/20 minuti, aggiunto delle foglie di spinacino, dei filetti di sgombro comprati quest'estate in Sicilia da Campisi, poco olio evo, sale ed una manciata di semi di sesamo. Ecco una soluzione sbrigativa ma creativa e di certo gustosa!

mercoledì 14 ottobre 2009

Muffin pizza alle noci con ripieno di porri e stracchino!

Oggi non mi perderò in chiacchiere! e detto questo che nessuno mi distragga da questa mia decisione, oggi ho tante cose da fare: pediatra, dentista (essì siamo tutti in ottima salute), rinnovo patente (non mi è scaduta si sono fregati il portafogli) perchè sta per scadere anche il foglio sostitutivo rilasciatomi per guidare, compiti (non i miei eh!) e per ultimo ma non ultimo CONQUISTARE IL MONDO!!! (oggi mi sento come il cartone di Mignolo con Prof)! ecco... lo sapevo... divago.
La ricetta è semplice ed oggi concedetemi anche di non dare le dosi (che quando uno c'ha fretta...c'ha fretta!)

Procedimento: Prendete dell'impasto per la pizza, la ricetta è qui, amalgamatelo ad un "tot" di gherigli di noce spezzettati grossolanamente, ricavateci delle palline, fateci un foro al centro e metteteci del porro fatto precedentemente appassire in padella con olio evo, un cucchiaino (toh! questa è una dose) di stracchino, chiudete nuovamente a pallina e ponete nello stampo da muffin. In forno a 200° per circa 20 minuti o fino a che avranno preso colore.

lunedì 12 ottobre 2009

Sformatini alla mela annurca!



Con questa ricetta partecipo al contest "Segni particolari DOP" del Al Cibo Commestibile in collaborazione con La compagnia del cavatappiFino a circa 20 anni fa quando dalle mie parti si parlava di mela, ci si riferiva esclusivamente alla mela annurca, non ne esistevano altre sui banchi del mercato e tutt'oggi, quando si svezzano i bambini si comincia con la mela annurca grattuggiata. La mela annurca è una mela particolare, non solo per il gusto, la sua particolarità è che non matura sull’albero perchè ha un peduncolo corto e piuttosto debole che rischierebbe di far cadere il frutto danneggiandolo, la maturazione avviene a terra, viene raccolta acerba e posta a maturare su dei morbidi giacigli, un tempo di canapa ed oggi di paglia detti "melai".

A casa mia, in inverno, la mangiavamo cotta al forno, spolverizzandola solo di zucchero semolato che poi fondendosi diventatava un tutt'uno con la buccia, rendendola croccante, questa era l'anticipo di quello che poi sarebbe stato l'affondo del cucchiaino nella calda, caldissima morbidezza della mela cotta. Ma non è questa la ricetta di oggi, forse la pubblicherò più avanti, oggi racconterò di questi sformatini dal cuore delicatamente umido e profumatissimi.

PS. Se vi trovate dalle parti di Valle di Maddaloni (Caserta) non vi sfuggiranno le distese di mele annurche messe sulla paglia a maturare al sole e volendo potete comprarne una cassetta ad un prezzo veramente conveniente.

Ingredienti: 400 gr di mele annurche, 250 ml di latte, 60 gr di burro, 60 gr di farina, 60 gr di zucchero, 4 uova, vaniglia, cannella, buccia di limone, passito o vino liquoroso a piacere.

Procedimento: Sbucciare le mele e tagliarle a tocchetti non troppo piccoli, porle in un tegame con 1 cucchiaio di zucchero, un pizzico di cannela e 2 cucchiai di passito. Far cuocere mescolando per circa 15 minuti. In una casseruola far bollire il latte con lo zucchero, la buccia di limone grattuggiata ed un altro pizzico di cannella. A parte preparare una roux facendo sciogliere il burro ed aggiungendo la farina, mescolare bene facendo cuocere qualche minuto; aggiungere il latte aromatizzato poco per volta e far cuocere per 5-10 minuti fino a far amalgamare bene il tutto. Far intiepidire ed aggiungere i tuorli due per volta, le mele ed infine gli albumi montati a neve non troppo compatta. Mettere negli appositi stampini imburrati riempiendoli fino a 3/4 della loro capienza. In forno a 160° per circa 30/35 minuti. Vi assicuro che il profumo che si diffonderà sarà solo il preludio di questa squisitezza.

sabato 10 ottobre 2009

Trecce brioche e ....la colazione del sabato

Cosa mi spinge a panificare, impastare, infornare fino a tarda notte? oppure svegliarmi all'alba? la mia più grande soddisfazione è aspettare in cucina e sentirli arrivare (correre al galoppo) urlando e chiedendosi a quale bontà appartiene quell'odorino e vedere le loro facce felici, abbracciarmi e... se guardo dalla finestra mi sembra di vedere i campi ed in lontananza il mulino! ecco io mi fermerei tranquillamente ai primi 30 secondi del nuovo giorno, ma la mia eccessiva sincerità e voglia di condividere mi costringono ad andare avanti!
un urlo mi distoglie dalla visione del mulino e li vedo abbracciarsi...no no le mani sono strette al collo...intervengo, quanto meno ci provo...aaahhh ora mi sento a casa! no perchè mi chiedevo ma i vostri figli sono fratelli felici di esserlo? i miei si azzuffano al primo contatto di gomito, si contendono l'ossigeno, si contano le pennette al sugo nel piatto che devono essere rigorosamente dello stesso numero...ditemi pure anche i vostri organizzano gli agguati? condividete con me? non mi abbandonate! e ore beccatevi la ricetta!

Ingredienti:
550 gr di farina, 60 gr di zucchero, 75 gr di burro morbido, 200 gr di latte, 1 aroma di vaniglia, 1 aroma di limone, 2 uova, cubetto di lievito di birra, 1 cucchiaino raso di sale. Per la copertura: 1 uovo e granella di zucchero.

Procedimento:
Scaldare il latte e scioglierci il lievito, versare la farina in una ciotola, aggiugere tutti gli ingredienti e alla fine il latte con il lievito, lavorare fino a che il composta diventa liscio, riporlo coperto in un luogo tiepido e lasciarlo lievitare fino a che raddoppia di volume. Quindi rprenderlo e dargli la forma voluta (io le trecce), porre in una teglia con carta forno e lasciare lievitare ancora 30 minuti. Spennellare con l'uovo e cospargere di granella. In forno calo a 180° per circa 25/30 minuti.

giovedì 8 ottobre 2009

Pasta e patate "mangiatutto"!

Stazione della metropolitana, io, sulla spalla destra la mia borsa, nel braccio sinistro un caciocavallo di Agerola, tenuto come si tiene un bambino.
Una voce:"il treno metropolitano (pausa) proveniente da Pozzuoli Solfatara e diretto a Napoli Gianturco (pausa) arriva e parte dal binario due (punto) Ferma in tutte le stazioni.
Io osservo con amore il mio caciocavallo mentre la solita voce mi dice di tenermi lontana dalla linea gialla! Lo guardo e penso "non puoi finire semplicemente a morsi" "la tua breve vita ha bisogno di avere più di un senso"!
A questo punto nel tempo che è intercorso tra l'arrivo del treno e quello dell'ambulanza per il ricovero coatto ho avuto il colpo di genio...sarai piatto e portata!

Ingredienti:
1 caciocavallo di circa 800 gr, 2 patate, 150/200 gr di pasta mista, 2 pomodorini, cipolla, prezzemoli, olio evo, sale, pepe, parmigiano (io pane grattugiato).

Procedimento:
Dividere in due il caciocavallo per la lunghezza, svuotarlo fino a lasciare uno spessore di 1 cm intanto soffriggere in un tegame con 50 gr di olio la cipolla ed i pomodorini pochi minuti, allungare con 2 bicchieri d'acqua, aggiungere le patate tagliate a tocchetti ed il prezzemolo. Lasciare cuocere per 15 minuti, se si vuole si può schiacciare alcune patate con la forchetta in modo da rendere la preparazione più cremosa. Calare la pasta e regolarsi se serve altra acqua, salare, cuocere la metà del tempo indicato sulla confezione. Mescolare alla pasta una parte del caciocavallo recuperato e tagliato a dadini e riempire le due metà. Pepe, parmigiano ed in forno molto caldo per 10 minuti.

mercoledì 7 ottobre 2009

Delizie al cacao ripiene di fichi e noci

Con questa ricetta partecipo al Giochino d'Autunno di Anice&Cannella
Questo mondo, mi riferisco alla "bloggosfera" (si può usare questo temine?), mi ha fatto scoprire cose nuove di me...per esempio che mi piace partecipare: concorsi, contest, raccolte... e per la prima volta ho creato qualcosa apposta per l'occasione, quindi lasciatemi essere soddisfatta quantomeno del fatto che questi biscotti li ho ideati tutta da sola e "seppoi" nell'universo c'è qualcosa di simile... pazienza!!! Ecco la ricetta.
Ingredienti:
300 g farina , 150 g zucchero , 150 g burro morbido, 1 uovo + 1 tuorlo , 1 cucchiaio abbondante di cacao amaro, marmellata di fichi e noci, 1 presina sale e mezzo cucchiaino di lievito.
Procedimento:
Impastare velocemente tutti gli ingredienti tranne la marmellata e lasciare riposare per almeno mezz'ora in frigo. Riprendere l'impasto e stenderlo sottilmente (circa 3mm), ricavare con un coppapasta (o bicchiere) dei dischi, farcirne metà con un cucchiaino di marmellata e coprire con l'altra metà dei dischi fissando bene i bordi. Infornare per 20 minuti a 180 °, regolatevi con il vostro forno ma non devono scurire troppo.
PS sono buoni, buonissimi, friabili e si sciolgono in bocca! chi li ha gustati parli ora (sapete a chi mi riferisco no?) o chiuda la bocca per sempre e la prossima domenica i dolci dovrà comprarli in pasticceria, ecco!

martedì 6 ottobre 2009

Io in 10 mosse!

Loro mi hanno invitata a parlare di me! Accetto volentieri e giro questo giochino a Iana.
In ritardo lo passo anche a ets voglio vedere che ha da dire!

Allora 10 cose di me! Così poche?

1. Sono piccolina, per rendere meglio l’idea potrei indossare tranquillamente il mio guardaroba adolescenziale (forse qualcosa c’è ancora). Un problema da niente? Ora che mi avvicino agli anta mi compiaccio anche di queste mie misure, ma nel mio ventennio (anni di caccia grossa) non era divertente dimostrare sempre 15 anni!

2. Amo indossare cose colorate, luccicanti e rumorose!

3. Sono una pittrice (quasi) mancata, nel senso che ho studiato pittura a Belle Arti e ancora mi diletto ma figli e lavoro mi prendono tanto, tantissimo.

4. Amo in maniera incondizionata, illimitata, smisurata i miei pargoli (ricordate le locuste?), amo il loro odore quando mi raggiungono a letto e gli improbabili ed intricati abbracci che mi regalano.

5. Non sopporto l’arroganza e la maleducazione in tutte le fasce d’età!

6. Sono testarda e parlo tanto…troppo!

7. Mi piace la campagna e se potessi farei la contadina, quando l’ho dichiarato ad un incontro sullo sviluppo delle competenze mi hanno guardata come una pazza da rinchiudere!

8. Mi piace il profumo del caffè appena macinato e l’odore del pane, leggere, coccolare i miei gatti e pulire casa.

9. Odio la ceretta e gli assorbenti interni (essì che si deve fa’ per campa!).

10. Odio fare tardi! Mi scatta l’ansia incontrollata.

L’avevo detto, 10 sono troppo poche!

Insalata "messicana"!

Questa gustosa e particolare insalata l'ho mangiata la prima volta alla fine degli anni '80, in uno dei rari ristoranti etnici dell'epoca (uuuuhhhh e come so' vecchia!), si trovava in centro a Napoli ed era una grossa novità! Per quanto riguarda gli ingredienti non ci metterei di certo la mano sul fuoco, ma una delle cose che il mio lavoro (comunicazione interna) mi ha insegnato è che l'efficacia di un'informazione si misura in base a quello che arriva e non in partenza, che tradotto: se qualche ingrediente proprio non lo ricordo vuol dire che era superfluo e quindi ne posso fare tranquillamente a meno! Ora che ho scientificamente giustificato la mia mente un pò "sfuggevole" come dice mia figlia passo alla ricetta.

Ingredienti:
2 fasci di spinaci freschissimi, 3 zucchine piccole, 2 funghi champignon, 1 scatola piccola di mais, arachidi (io noci), 1 cucchiaio di senape, olio e sale.
Procedimento:
Pulire e lavare gli spinaci, lavare le zucchine e tagliarle a rondelle sottili, i funghi pulirli dal terreno e tagliarli sottilmente, sbriciolare grossolanamente le arachidi (o noci), mettere il tutto in una ciotola con il mais sgocciolato, condirli con poco olio, la senape e poco sale. Mescolare e fare insaporire in frigo per almeno mezz'ora

sabato 3 ottobre 2009

Massese: il ricordo di un sogno


Con questa ricetta partecipo al concorso "Sunday Morning" di Juls' Kitchen e Macchine alimentari

Ieri in macchina, al ritorno dalla piscina, il piccolo mi chiede: “mamma! È nato prima l’uovo o la gallina?” sa benissimo che non conosco la risposta, ma essere consapevole che non ho una risposta a tutte le domande gli da una grossa soddisfazione, allora io: “sai già che non lo so!” e lui: “chiedilo ad internet!” “internet sa quello che noi gli diciamo, non ha una cultura ed una coscienza propria!” “ooooohhhhh!” dice ma starà pensando più o meno: “???????”. Fra qualche anno ritorno sull’argomento e forse per lui sarà tutto più chiaro.

Internet non ha tutte le risposte, infatti non ha saputo dare un’identità ai sapori delle mie mattine fanciullesche. Ora ci provo io da sola, forse un giorno se qualcuno si porrà la mia stessa domanda potrà trovare qui la risposta.

Ci sono ricordi così lontani che assumono la consistenza del sogno, io però c’ero. Di questo sono sicura! E questo sogno si ripeteva tutte le mattine poco dopo le otto, si sentiva una voce avvicinarsi, arrivava dai vicoli adiacenti il mio, era Don Luigi. Ho avuto la fortuna di assistere a questa scena tutte le mattine fino all’età di 6 anni -io non ho mai frequentato l’asilo, mi bastarono tre giorni di pianti per convincere mia madre…pianti che poi ho recuperato con gli interessi in prima elementare- ma continuiamo, la voce di Don Luigi era sempre più vicina: “o’ masses!!!!!” e sentivi finestre aprirsi e panieri abbassarsi e voci di donne: “Don Luì a me due!” “Don Luì c’ho qualche bicchiere di nutella, vi serve?”

Don Luigi portava la nostra colazione, il massese appunto, in bicchieri di vetro che dopo lui passava a riprendere. O’ masses’, come lo chiamavamo era una crema di latte della consistenza quasi di una ricotta che usavamo consumare intingendoci dentro del pane duro, non conosco esattamente gli ingredienti e la ricerca in internet non ha dato nessun risultato. A questo punto ho deciso di tentare e riprodurre il massese.

Ingredienti:

200 ml di latte intero, 250 gr di ricotta, 1 foglio di gelatina, mezzo cucchiaino di sale.

Procedimento:

Mettere in ammollo la gelatina in acqua fredda per 5 minuti, riscaldare metà del latte fino quasi a bollire e scioglierci dentro il foglio di gelatina, aggiungere alla ricotta e al rimanete latte, quindi il sale e mescolare bene. Riempire dei bicchieri di vetro e tenere in frigo almeno 5/6 ore.

Il prodotto ottenuto ha una consistenza e un sapore molto simile al massese originale...o almeno così mi pare di ricordare!



venerdì 2 ottobre 2009

Habemus pane! Ovvero la pagnotta in tre minuti!

Finalmente anche io ho panificato e con ottimi risultati (lasciatemi vivere questo momento di gloria). Prima di procedere voglio fare una precisazione relativamente al titolo del post! Allora...quando dico "3 minuti" non intendo che a 3 minuti dall'inizio dei lavori vi troverete una pagnotta pronta tra le mani! per questo tipo di miracoli dovete passare al supermercato, 3 minuti infatti (secondo più secondo meno) sono il tempo che vi vedrà con le "mani in pasta".
La magica ricetta, corredata di video, l'ho trovata qui, quindi se non sono abbastanza chiara vi consiglio (vivamente) di farci un giro!
Ingredienti:
480 gr di farina 00, 350 ml di acqua tiepida, 6 gr di lievito di birra, 2 cucchiaini di sale, 1 pentola e 1 coperchio tutti d'acciaio (poi capirete perchè).
Procedimento:
Porre la farina in una ciotola, alla farina aggiungere il sale e mescolare bene, quindi sciogliere il lievito nell'acqua tiepida e versare nella farina, amalgamare il tutto impastando per massimo 2 minuti. Coprire con della pellicola trasparente la ciotola e lasciare riposare (blobbare) per 20 ore, calcolate bene i tempi di inizio non vogliamo mica che le 20 ore scadano nel pieno della notte!? Trascorso il tempo necessario infarinare abbondantemente un piano e versarci l'impasto, lavorarlo in modo da renderlo più consistente. A questo punto considerare l'impasto come un quadrato e ripiegare verso l'interno i 4 angoli. Raccogliere l'impasto e girarlo su un panno che avrete precedentemente infarinato, chiudere e far lievitare altre 3 ore. Mezz'ora prima dello scadere accendete il forno a 250° e posizionateci dentro la pentola con il coperchio (non avendo un coperchio adatto ho usato un foglio di alluminio). Dopo 3 ore raccogliete l'impasto dandogli la forma e mettetelo nella pentola rovente, in forno coperto con il coperchio per 35 minuti, poi scoprite e lasciate altri 20 minuti. Far riposare nel forno spento per 1 ora.

giovedì 1 ottobre 2009

Il dolce più soffice del mondo

Questo è stato il primo dolce che ho preparato tra le tante ricette che viaggiano in rete, ho scoperto che ormai è un classico grazie a lei ed è diventato un classico anche a casa mia, nel senso che ogni settimana lo preparo, spesso dandogli altre forme: tortine, plum cake e questa volta dolce zebrato ma qualunque sia la forma è sempre un successo! si nota lo sguardo soddisfatto di Alessandro? Se qualcuno ancora non lo conoscesse ripropongo la ricetta.
Ingredienti:
250 grammi di zucchero, 250 grammi di farina 00, 130 grammi di acqua, 130 grammi di olio, 3 uova, una bustina di lievito, vanillina, 2 cucchiai di cacao amaro (io di cacao ne ho usati 4 cucchiai).
Procedimento:
Sbattere prima le uova poi aggiungere tutti gli ingredienti liquidi e poi i solidi, tranne il cacao. Dividere in due l'impasto e in uno amalgamare il cacao. A questo punto io l'ho preparato come il dolce zebrato, quindi in una tortiera imburrata ho versato alternativamente al centro 3 cucchiai di composto al cacao e 3 di composto bianco, senza smuovere mai o livellare l'impasto. Infornare a 180° per circa 45/50 minuti (poi dipende dal vostro forno).